È con estremo piacere che l'Amministrazione Comunale di Roccaforzata ha patrocinato questo studio sul Santuario della Madonna della Camera, curato da Francesca Talò per conto del Centro di Ricerca, Studio e Catalogazione dei Beni Culturali di Puglia. Ci è sembrato un nostro dovere dare l'appoggio a tale ricerca, in quanto crediamo fermamente nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, di cui si adorna il nostro territorio. Il nostro Paese, infatti, è disseminato di realtà analoghe, che non conoscono le "luci della ribalta" per imprecisati motivi, che rispondono forse più alla logica dei numeri che a quella della storia e dell'importanza dal punto di vista artistico. Eppure, queste sono realtà che hanno dato un contributo prezioso e inestimabile per la crescita di un popolo e della sua storia. Nella pregevole pubblicazione della Talò, le vicende storiche legate al santuario vengono ripercorse ed analizzate con il criterio dello studio scientifico, costantemente affiancato da un'ampia documentazione. Ma non solo. L'ambizione della ricerca si concentra sugli auspicabili interventi, che mirino ad una piena valorizzazione e recupero del Santuario. I risultati del suo studio, come ci ricorda la Talò, vengono consegnati con fiducia alle istituzioni competenti, affinché esse facciano la loro parte. Noi tutti sappiamo quanta e quale importanza riveste la Madonna della Camera ed il suo Santuario per le popolazioni di questo territorio e, in particolare, di Roccaforzata. Per uno "scherzo" della geografia, risalente alla notte dei tempi, questo luogo di devozione è situato in agro di Taranto, ma, al di là delle competenti giurisdizioni, è innegabile l'appartenenza storica, culturale e territoriale della Madonna e del suo santuario a questa nostra Comunità, che ogni anno, nel primo Giovedì dopo Pasqua, la ricorda con la Festa Patronale. Appuntamento, questo, che fa convogliare in paese e presso il Santuario innumerevoli fedeli, che meriterebbero di ammirare gli splendidi affreschi di arte bizantina, per ora ancora abbandonati all'incuria del tempo.