Biblioteca on-line: Tesi di laurea specialistica - Scanderbeg tra storia e storiografia
Titolo:      Tesi di laurea specialistica - Scanderbeg tra storia e storiografia
Categorie:      Libri dell'Associazione in lingua Arbëreshe
LibroID:      new24
Autori:      Prof. Salvatore Ciriacono
ISBN-10(13):      new24
Numero Pagine:      329
Lingua:      Italiano-Arbëreshe
Prezzo:        
Valutazione:      0 
Immagine:      cover
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Descrizione:     
A coloro che intraprendono gli studi sull’Albania relativi al mezzo millennio di dominio ottomano si presenta un problema non trascurabile: la storiografia albanese ha guardato generosamente solo a tre periodi, idealizzandoli, che potremmo chiamare “momenti chiave”:
a) La grande lotta di liberazione sotto la guida dell’eroe nazionale Giorgio Kastriota Scanderbeg (Gjergj Kastrioti Skënderbej, 1444-1468).
b) Il periodo dei due grandi pascialik albanesi: quello di Scutari sotto la dinastia dei Bushati (1757-1831) e quello di Janina sotto Alì Pascià Tepelena (1788-1822). Questi pascialik sono detti grandi perché, nel periodo che li precedette, il territorio albanese era frazionato in alcuni pascialik più piccoli sempre in lotta fra loro per ingrandirsi a spese l’uno dell’altro. Alla fine ne prevalsero due che svolsero un ruolo accentratore e stabilizzante nell’area. Sia Alì Pascià Tepelena che i pascià della famiglia Bushati, bene o male servirono la Sublime Porta, agirono da ottomani ed entrarono in collisione col potere centrale solo quando quest’ultimo cercò di erodere l’autonomia che i pascià si erano guadagnati nei rispettivi territori. Essi facevano parte di un movimento di forze centrifughe che caratterizzò l’Impero ottomano a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento e sono conosciuti in ottomanistica col nome di ayan. Ciò a cui aspiravano era l’autonomia dei loro semiprincipati regionali, rendendosi conto peraltro dell’importanza della dinastia ottomana regnante senza la quale anche il loro potere avrebbe perso ogni legittimità. In questo senso gli ayan furono sostanzialmente dei conservatori non avendo un reale progetto politico tendente a conquistare un’eventuale indipendenza. Ebbe un certo successo solo Mohamed Alì in Egitto, mentre altri, come per esempio il pascià di Vidin, nell’odierna Bulgaria, soccombettero. Anche i pascià albanesi si ribellarono alla Porta solo nel momento in cui si cercò di ripristinare la centralità dello stato, guadagnandosi dalla Porta il titolo karà (nero), riservato ai nemici di Stato. Tuttavia la loro lotta, nell’ambito ottomano, fu per certi versi “patriottica” perché combattuta non all’ultimo sangue, quindi non «eroica» e “nazional-liberatrice”, come vedremo in seguito riguardo a Scanderbeg. Infatti, nessuno dei due, né Kara-Alì pascià Tepelena, né Kara-Mahmut pascià Bushati riuscirono a unificare l’Albania in un unico pascialik. Per questo essi non sono considerati degli eroi nazionali ne i fondatori dello Stato albanese come Scanderbeg, ma solo delle importanti figure nazionali.
Libro Inserito da:      Dan
   

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