Con questa ricerca lessicografica si vuol entrare nelle case di tutti gli arbèreshè di S. Costantino, cercando di far capire che la lingua materna non è morta.
La mia, quindi, è la speranza di contribuire alla crescita di una coscienza più diffusa in difesa del nostro idioma arbèreshè, ma è anche e soprattutto un invito ai giovani a difendere la lingua dei padri, che corre il rischio, giorno dopo giorno, anno dopo anno, di essere completamente sommersa dall'italiano sempre più diffuso ed invadente.
Spero, pertanto, che questo mio breve lavoro riesca a destare l'entusiasmo, a rinverdire quanto sta per morire e a generare altri lavori più completi e più aggiornati, il tutto per conservare quanto di vivo ancora possediamo.
Infine, ringrazio vivamente chi ho interrogato per riscontrare frasi e parole dovunque nascevano dei dubbi, e in particolare desidero ringraziare la Sig.ra Enza Scutari per il suo valido aiuto nella correzione del manoscritto.