Oltre che figura di primo piano della poesia contemporanea arbèreshe, Luca Perrone (1920-1984) è stato un appassionato e attento studioso e raccoglitore delle tradizioni popolari italo-albanesi e tra gli intellettuali più impegnati, nel secondo dopoguerra, per la difesa e la salvaguardia della nostra cultura minoritaria. Questo suo impegno nacque “naturalmente”, dal continuo contatto con l’ambiente arbéresh in cui egli sempre visse, nella sua Eianina, ed è significativo che ad educarlo all’amore verso VArbèr sia stato un poeta popolare analfabeta, il nonno materno Luca Miranda, che gli svelò con le sue composizioni poetiche occasionali un mondo nuovo, di cui il giovane Luca ben presto si innamorò. Cominciò così a raccogliere tutto ciò che era espressione del patrimonio culturale della sua gente, nelle sue varie manifestazioni. E per meglio conoscere e divulgare la straordinaria ricchezza della cultura orale arbèreshe, studiò da autodidatta la sua lingua materna e fu tra i primi insegnanti italo albanesi a conseguire, nel 1957, l’abilitazione all’insegnamento della lingua e della letteratura albanese e nel 1964, con papas Francesco Solano, papas Emanuele Giordano e Rosa Bruno, fu tra i fondatori dell’AIADI (Associazione Insegnanti Albanesi d’Italia).