Biblioteca on-line: Il fiore della poesia
Titolo:      Il fiore della poesia
Categorie:      Libri dell'Associazione in lingua Arbëreshe
LibroID:      AR73
Autori:      Giulio Variboba
ISBN-10(13):      AR73
Numero Pagine:      32
Lingua:      Italiano-Arbëreshe
Prezzo:        
Valutazione:      0 
Immagine:      cover
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Descrizione:     

Scarse le notizie sul poeta di S. Giorgio Albanese (Mbuzati), eccetto che per la controversia del rito1. Ignota la data di nascita precisa. Per l’anno si indica il 1724 o, più verisimilmente, il 1725. Figlio di Giovanni, arciprete di rito greco-bizantino del paese natale, compie gli studi ecclesiastici fino all’ordinazione sacerdotale nel Collegio Corsini di S. Benedetto Ullano (CS), fondato nel 1732 da papa Clemente XII. Il 21 gennaio 1749 è attestata la sua presenza a S. Giorgio Albanese nella funzione di confessore in articulo mortis di un certo Fabio Chinigò. Nel 1751 il Vescovo-presidente del Collegio Corsini, Nicola De Marchis, lo nomina Rettore, incarico a cui deve ben presto rinunciare per il contrasto sorto con Francesco Avato, nominato dal Comune di S. Benedetto Ullano. Torna allora a coadiuvare il padre nella cura delle anime e compone la sua opera poetica a sostegno dell’attività pastorale. Vari canti sacri sono destinati espressamente a una congregazione - prevalentemente, se non esclusivamente, femminile - da lui fondata, incentrata sulla devozione a Gesù Bambino, all’Eucarestia e alla Madonna. Intanto si fa strada nel suo animo il proposito di passare al rito latino, preferibile, secondo la bolla Etsi Pastoralis (1742) di Benedetto XIV, al rito greco-bizantino e più confacente in quel contesto, secondo il poeta, a una efficace attività di evangelizzazione. Il Sindaco Chinigò si oppone risolutamente, ergendosi a paladino del rito orientale, con l’intento collaterale di assicurare il posto di parroco a un suo genero. Dopo due sospensioni dalle sue funzioni ecclesiastiche il Variboba viene confinato a Campana (CS). Si reca invece a Napoli per ottenere la revoca del provvedimento e di qui a Roma, dove giunge alla fine del 1761. Nell’anno seguente (non prima del 19 giugno) la sua opera viene data alle stampe. Confessore presso la Chiesa di S. Maria del Pascolo dal 1764, il poeta tenta ancora inutilmente di ritornare alla sua parrocchia di Calabria. La morte lo coglie a Roma il 31 dicembre 1788.

Libro Inserito da:      Dan
   

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