Biblioteca on-line: Lassomse nen tajé la lenga
Titolo:      Lassomse nen tajé la lenga
Categorie:      Lingua Piemontese ed altre parlate Italiane
LibroID:      A/13
Autori:      Tavo Burat
ISBN-10(13):      A/13
Data pubblicazione:      2005
Numero Pagine:      336
Lingua:      Italiano
Prezzo:        
Valutazione:      0 
Immagine:      cover

Descrizione:     

La vita, si dice, è un percorso di conoscenza, un cammino che noi compia­mo per imparare qualche cosa che non sappiamo, per muoverci in avanti nella storia personale, in quella piccola che è la nostra e in quella grande, che è quel­la che si muove intorno e oltre noi.
In questo cammino noi siamo accompagnati dalle voci che ci parlano, dai ricordi che accumuliamo, dagli insegnamenti che qualcuno, più o meno benevol­mente, ci ha dato, dalle radici che la nostra anima tiene saldamente con sé, dalle nostre voci di dentro e dalla nostra coscienza. Le radici e la coscienza sono fra le cose più importanti, per noi e per l’uomo in generale.
Le radici sono fatte del cammino dei nostri avi, dei luoghi dove abbiamo vis­suto, delle esperienze affrontate, della nostra identità.
La coscienza viene dopo tutto questo e si materializza nelle nostre scelte di vita e nella adesione ad un ideale, a volte anche in una scelta politica.
Leggere gli articoli di Tavo Burat ha voluto dire ritrovare le mie radici lon­tane perché anche io, pur venendo da un paese solare, vengo dalla sua parte “montagnina”, fatta di castagni e di erbe alte, di terre aspre e avare come pure sono certe montagne del Sud. Conosco, per averla vista da bambina, la fatica e la povertà di chi, poi, ha dovuto emigrare per vivere e continuare a vivere; conosco l’intolleranza e la diffidenza per averla vista dipinta sui volti di chi, in paese, nel paese dove sono cresciuta, la nutriva per esempio per gli zingari.
Nel tempo, crescendo, ho anche imparato a capire meglio il potere del POTERE, a riconoscerne le forme coatte e via via a chiarire, dentro di me, gli aspetti di un sistema sociale che lascia poco spazio alla fantasia, alla creatività, alla Vita. Anzi ci vuole omologati e, se possibile, privi di radici affinché meglio gli riesca il progetto di dividerci e isolarci, qualora ci mostrassimo diversi.
E proprio invece la diversità che ci fa ricchi e ci fa crescere nell’anima e nella mente, spingendoci al confronto, insegnandoci a ragionare.
Le nostre radici rappresentano la nostra diversità e sono nutrite dei nostri ricordi e dei nostri saperi arcaici, lontani, profondi.
La lingua è una delle nostre radici più grandi, quella che ci avvicina e ci uni­sce ai nostri avi, quella che ci definisce come appartenenti ad un popolo, una etnia, una tradizione, una cultura, una storia.
Non saperla, non parlarla, ci allontana da noi stessi e ci rende soli e migran­ti, soli e sradicati, soli e isolati. Averla vuol dire sentirsi parte di un mondo anche lontano; parlarla vuol dire non sentirsi soli ma uniti idealmente a tutta la nostra gente, anche a quella sconosciuta che, precedendoci, ci ha lasciato un bagaglio di suoni, accenti, intercalari, proverbi, frasi, modi di dire, dai quali possiamo trarre esperienza.

Libro Inserito da:      Dan
   

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