Descrizione:
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Il libro della “Maestra” Augusta Gleise prende in esame una parte della conca di Bardonecchia, il Pé du Pian, che è forse il centro di trasformazione più interessante della città. La storica vocazione ad essere un ponte di collegamento attraverso le Alpi della Valle di Susa, ha visto Bardonecchia, terra di confine, in posizione meno strategica fino a metà dell’800, rispetto alle direttrici che portavano al valico del Monginevro e del Moncenisio. Fu nel 1871, anno di inaugurazione del traforo ferroviario del Freyus, che iniziò il passaggio da paese alpino a “città” delle Alpi con le conseguenti trasformazioni urbanistiche e del tessuto sociale.
Dalle pagine di questo libro si potrà ripercorrere il percorso di queste trasformazioni. Il puzzle che compone la città che conosciamo oggi, prenderà forma attraverso le storie e i racconti degli albergatori, dei sindaci, degli operatori turistici e delle maestre di montagna, per lungo tempo figure di riferimento per l’educazione e per la società. E il ricordo andrà al tempo in cui al Borgovecchio si aggiunse il Borgonuovo e cominciarono ad arrivare gli operai per la costruzione del traforo, tra cui molti artigiani, che poi si fermarono a risiedere a Bardonecchia.
I luoghi raccontano. Le storie degli uomini raccontano.
E insieme raccontano il paesaggio come risultato dell’interazione tra natura, sotto forma di caso, e civiltà, sotto forma di artificio. Il paesaggio storicizzato di Bardonecchia è frutto della dialettica tra l’ambiente naturale e le trasformazioni dovute alla tecnica quali il traforo del Freyus e successivamente gli impianti di risalita legati agli sport invernali. La cultura del luogo si è così arricchita con il contributo di culture diverse, grazie all’ospitalità che ha permesso successivamente di accogliere altri “forestieri” giunti a Bardonecchia sia per turismo che per lavoro.
E proprio questa storia, di Bardonecchia e di tutta la Valle di Susa, caratterizzata da apertura e disponibilità a mettere a disposizione dell’Italia il proprio territorio per i trasporti internazionali (nel 1980 è stato inaugurato anche il tunnel autostradale del Freyus), che oggi viene offesa quando rispetto alle perplessità legate alla costruzione di un’ennesima infrastruttura trasportistica, si parla di un atteggiamento egoistico della Valle che sarebbe afflitta dalla sindrome “non nel mio giardino”.
Un ringraziamento dunque ad Augusta Gleise che con passione vera ha collezionato negli anni le testimonianze riportate in questo libro, permettendoci di ripercorrere sul filo della memoria, un pezzo di storia di Bardonecchia e di valorizzare lo spirito, ad un tempo tradizionale e moderno, che anima i suoi abitanti.
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