Descrizione:
|
Quando il 19 giugno 1999, a Seul, il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale annunciò solennemente The winner is... Torino scoppiarono l'emozione e l'entusiasmo: sentimenti che condussero subito alla convinzione che le Olimpiadi rappresentavano un'occasione irripetibile, una straordinaria opportunità di diffondere non soltanto cultura e pratica sportiva nella nostra Regione, ma anche cultura dell'accoglienza, cultura dell'ambiente, cultura tout court.
Alimentato dai Giochi Olimpici è il nuovo approccio alla montagna, più maturo rispetto al passato, che si manifesta anche nella curiosità per la storia dei luoghi sedi delle gare olimpiche. E la risposta ad una domanda di conoscenza che va al di là del dato materiale relativo ad infrastrutture e impianti per spingersi verso la comprensione dell'"anima" dei villaggi, del loro patrimonio immateriale rappresentato tanto dai valori paesaggistici quanto dalle tracce di secolari vicende umane e naturali.
Vivendo giorno per giorno la preparazione del grande evento, siamo convinti che ne possa derivare una sorta di ricaduta culturale, in termini di attenzione nei confronti del territorio, di curiosità per le testimonianze del passato, di rinnovato interesse per le origini degli sport invernali, che da ottant'anni sono saliti agli onori dell'Olimpiade.
Tutto questo vale in modo speciale per Bardonecchia, una delle culle dello sci in Italia, che si accinge a celebrare il centenario della nascita dello Ski Club e della costruzione del trampolino per il salto. È, tra i siti olimpici, quello che vanta oltre un secolo di familiarità con gli sport invernali, e che ha ospitato già nella prima metà del Novecento gare di tutte le maggiori discipline olimpiche montane: sci alpino, sci di fondo, salto, bob. Alle quali si è aggiunto lo snowboard, a testimonianza della capacità di innovazione che caratterizza la cittadina.
|